Democede di Crotone
Nella Kroton del VI secolo a.C. nacque Democede, figlio di Callifonte rinomato medico crotoniate. Gli attriti tra padre e figlio indussero il giovane Democede a lasciare la città natia per per andare a svolgere la professione medica nelle città della Grecia d'Oriente. Di certo il continuo girovagare del medico crotoniate giovò alla sua tecnica medica, così come alla sua notorietà. "Democede è medico di professione, il più abile nella sua arte a quei tempi" così lo descrisse Erodoto nel terzo libro delle Storie, riconoscendogli un primato ed una fama guadagnate sul campo, e sopratutto nelle corti dei potenti re del Mediterraneo. Di Democede in effetti non si hanno molte notizie sulle sue tecniche mediche, o sulle sue ricerche, si sa che andò via da Crotone per i continui attriti con il padre Callifonte, e iniziò ad esercitare la professione medica prima ad Egina in Grecia, dove visse per due anni guadagnando più di un Talento. Passò successivamente ad Atene dove guadagnava oltre 100 Mine annue. Intorno alla seconda metà del VI secolo a.C. Policrate, tiranno dell'isola di Samo lo volle a corte pagandolo ben 2 Talenti d'oro. Durante il suo soggiorno a Samo, Democede conobbe un giovane pensatore di nome Pitagora, al quale tanto parlò della sua Crotone. Più tardi quel giovane pensatore, insofferente alla tirannide di Plutarco, lasciò l'isola di Samo per fondare proprio a Crotone la sua fortunata scuola filosofica. Il nome di Democede era conosciuto in tutto il mondo antico, venne chiamato ad esrcitare presso la corte del re Dario di Persia, i cui medici egizi non riuscivano a guarire una fastidiosa e complicata distorsione alla caviglia. Guarendo con i suoi metodi il re persiano, Democede se ne conquistò la stima assoluta, venne infatti nominato medico personale di Dario, gli venne riconosciuto un posto al banchetto reale e sopratutto venne ricoperto d'oro. Ricco di gloria e di danaro Democede decise di fare ritorno a casa, ma il superstizioso Dario lo fece cercare ovunque per ricondurlo a se. Ancora dai racconti di Erodoto si apprende che Democede per convincere Dario a desistere dalle sue ricerche, giunto a Crotone, sposò di tutta fretta una figlia di Milone, olimpionico imbattuto ed eraclite di stirpe, la cui fama convinse Dario a desistere, liberando il medico crotoniate.
Democede, oramai ricco, famoso e libero, e sopratutto di ritorno nella sua città natìa, divenne di fatto un pitagorico, condividendo col gruppo aristocratico che governava la città di Crotone, idee e principi etici. Il suo nome però finì nella lista nera di Cilone, che guidò la rivolta popolare contro i pitagorici. Costretto quindi a fuggire da Crotone, riparò a Platea dove venne raggiunto e ucciso da Democrate, che intascò la taglia posta su di lui.